Essenze del legno
Lascia che la tua vista si perda in un caleidoscopio di sfumature che vanno dal rosso intenso al giallo dorato, dal marrone caldo al nero profondo. Ogni specie di legno ha una sua tavolozza di colori unica, che si trasforma in un opera d’arte sotto la luce del sole. I riflessi del legno danzano sulle superfici, creando un gioco di luci ed ombre che cattura lo sguardo.
Perché il LEGNO? Perché è robusto. E bello. Di una bellezza naturale, calda, fatta di venature e di piccole imperfezioni, di nodi e spaccature. Ogni essenza ha le sue caratteristiche, il suo colore, le sue varietà. Forse è proprio questa mutevolezza che lo rende affascinante e irripetibile. E poi il legno cambia in continuazione, invecchia con noi, continua a far sentire i suoi 'palpiti' nel tempo, perché è vivo.
Il segreto della nostra azienda sta nel rispetto e nella valorizzazione di tutto questo, grazie alla conoscenza profonda di ogni essenza e delle sue specifiche vocazioni. Esperienza e competenza che, unite alla vostra abilita', vi permetteranno di utilizzare sempre LEGNO di alta qualità per tutte le vostre realizzazioni: mobili, pavimenti, serramenti, travi, solai, balconi, sculture...Una volta terminato il lavoro, saprete di aver realizzato qualcosa di unico ed originale, come unico ed originale e' il LEGNO.
Informazioni storico-culturali
Quando in giugno gli alberi di noce sono carichi di frutti verdi, la gente ancora oggi crede che verrà un anno in cui nasceranno più bambini che bambine. Certo è che la pianta tiene lontane zanzare e mosche, per cui essa è doppiamente apprezzata come simbolica pianta da cortile e come dispensatore di ombra nei giardini delle osterie. Allo stesso modo casse e cassepanche di questo legno, ricco di tannini, proteggono il loro contenuto dalle tarme. Tuttavia questo legno pregiato e dal colore e disegno attrattivi dovrebbe essere usato per manufatti di pregio e con una lavorazione accurata, altrimenti sarebbe sprecato.
Informazioni generiche
Il noce europeo venne diffuso in epoca romana nel bacino del Mediterraneo e giunse in questo modo anche dalle nostre parti. Esso è di casa come pianta di campagna laddove si coltiva la vite. Si trova in giardini, ai margini delle strade ed è anche amato come albero da cortile. Da noi non è praticamente presente come pianta forestale. Non sopporta i popolamenti chiusi e forma una bassa ed ampia chioma. Di conseguenza la porzione di fusto priva di rami è corta. Il noce non è particolarmente longevo, esso raggiunge un’età di 120 – 150 anni al massimo.
Caratteristiche del legno
Il legno di noce viene definito a porosità semidiffusa. I pori sono disposti in modo diffuso nell’anello annuale, essi sono tuttavia così grossi (nel legno primaverile più grandi che in quello tardivo) da essere ben riconoscibili ad occhio nudo soprattutto nelle sezioni longitudinali. Le strisce colorate con tonalità di fondo bruna del durame sono diversamente marcate, spesso quasi nere. L’azione della luce intensa provoca però una rapida riduzione delle striature. La differenziazione nella colorazione in relazione alla provenienza (noce piemontese, tedesco, francese, greco,caucasico) non è oggi più usuale nel commercio degli sfogliati.
Proprietà
Il legno di noce è considerato da mediamente pesante a pesante (massa volumica secca di 520 kg/m3); in alcune norme vi sono elevati valori di durezza fuorvianti, essa è pari a 30 N/mm2. Questo legno si essicca bene, anche se lentamente. Si lavora, vernicia e lucida molto bene. Nell’incollaggio possono formarsi a causa degli alcali contenuti nelle colle delle macchie di acido tannico. Il contatto con ferro provoca una colorazione blunera e un’evidente corrosione. Per quanto riguarda la durabilità naturale il noce si trova nel mezzo, classe 3; la sua predisposizione ad essere attaccato dagli insetti dannosi è nota ai possessori di mobili in noce. Si impregna difficilmente.
Impieghi
Da secoli il noce appartiene ai legni più ricercati per mobili e sfogliati. Per questo motivo è più caro rispetto agli altri legni nostrani. Oltre che per mobili ed interni (rivestimenti di pareti e soffitti) viene utilizzato per lavori di tornitura, strumenti musicali e calci di fucile. Esclusivo è l’utilizzo per gli interni e i cruscotti di automobili di lusso con sfogliati marezzati.
Informazioni storico-culturali
Il colore rosso del frutto ed il suo sapore dolce suscitano associazioni al piacere, all’amore e al proibito. Per questo motivo, come si dice, le ciliegie rubate sono quelle più gustose. Non poca di questa forza sensuale sembra celarsi anche nel legno rosso e brunodorato, la qual cosa infonde ospitalità e calore. Con i noccioli, messi in gran numero in sacchi di lino, si può portare il calore della stufa nei freddi letti invernali. Dal periodo Biedermeier e Liberty il pregiato legno motivò le forme di mobili eleganti, aggraziati e comodi.
Informazioni generiche
Nel commercio di legname, con il termine ciliegio si considera generalmente il legno del marasco. Come specie forestale essa non ha grande importanza e si inserisce solitamente al margine dei boschi misti di latifoglie. Alla fine di marzo, inizio aprile risplendono i fiori bianchi sulle piante ancora prive delle foglie. I ciliegi raggiungono raramente l’età massima di 100 anni; poiché il tronco marcisce frequentemente all’interno, il taglio avviene già a 70 anni.
Caratteristiche del legno
Il limite degli anelli annuali viene messo in risalto dai vasi del legno primaverile, costituenti un evidente anello. Alla luce il legno può scurire, da brunodorato chiaro a brunorosso. Attraverso il trattamento con vapore si può addirittura ottenere una tonalità di colore quasi mogano. In sezione radiale i raggi midollari creano delle belle specchiature.
Proprietà
Il legno di ciliegio è mediamente pesante (massa volumica secca di 570 kg/m3) e da mediamente duro a duro (durezza di Brinell di 31 N/mm2). Questo legno è facilmente lavorabile con qualsiasi utensile ed in tutti i modi. Grazie alla struttura omogenea è possibile ottenere delle superfici estremamente lisce. Generalmente l’essiccazione avviene velocemente e senza problemi. I pezzi di dimensioni più grandi tendono a spaccarsi in testa, in quelli piccoli c’è il rischio di deformazioni. Nel caso di essiccazione all’aria si deve fare attenzione che il legno sia accuratamente accatastato e coperto.
Impieghi
Il legno di ciliegio viene utilizzato massiccio e in sfogliati, per mobili, strutture interne, rivestimenti per pareti e soffitti, tavolati, oggetti d’arredamento ed accessori. Il legno di ciliegio è un classico tra i legni per mobili ed era quello preferito nel periodo Biedermeier.
Informazioni storico-culturali
Il valore dei boschi di quercia è stato misurato fino ai tempi moderni con la capacità di ingrassare i maiali. I conoscitori sanno ancora oggi apprezzare i prosciutti provenienti dalla Spagna e dalla Francia ottenuti da un’alimentazione dei maiali a base di ghiande. L’eccessiva attività di costruzione navale minacciò nel XVIII secolo i boschi di quercia; fu però allo stesso tempo motivo di impianto di popolamenti che oggi sono maturi per il taglio. La quercia non fornisce una rendita nel breve periodo. Chi la pianta, lo fa perché pensa al futuro. Per questo la quercia rappresenta da tempo la continuità e la forza. Questa pianta profondamente ancorata nel terreno si spezza piuttosto che sradicarsi.
Informazioni generiche
Tra le diverse tipologie di quercia (rovere, farnia e cerro) la farnia è quella con la migliore forma del fusto, con rami inseriti generalmente più in alto rispetto alla nodosa rovere. Rispetto alla massa legnosa totale presente nei boschi, queste due querce raggiungono una quota di appena il 2 %. Il cerro invece, è originario dell’Europa meridionale. Le querce possono raggiungere i 2000 anni di età. Le querce isolate hanno spesso una forma nodosa. La quercia delle torbiere non è una vera e propria specie botanica, bensì la denominazione dei fusti di quercia rimasti sepolti per secoli nelle paludi.
Caratteristiche del legno
Tutte le querce sono tipicamente a porosità anulare con grandi raggi midollari caratteristici. Le specie nostrane, con la sola eccezione del cerro, appartengono alle “querce bianche”, e si differenziano da quelle “rosse” nella colorazione, che in queste ultime è un po’ più rossastra, e nella disposizione e dimensione dei vasi del legno tardivo. La debole presenza di tille (occlusione dei pori causata dall’intrusione di tessuti particolari) nelle querce rosse non rappresenta un carattere distintivo. L’originaria colorazione marrone chiaro del legno di quercia diviene con l’essiccazione non di rado più scura. Un legno uniformemente chiaro rappresenta l’obiettivo di ogni essiccatore specialista.
Proprietà
Il legno di quercia è relativamente pesante (massa volumica secca 670 kg/m3) e duro (durezza di Brinell di 34 N/mm2). Particolari provenienze, come quella di Slavonia, quella francese, quella polacca o del Weinviertel, sono spesso associate a caratteristiche particolari. Il legno di quercia si sega, pialla, fora e fresa facilmente. È bene fare attenzione affinché vi sia una efficace aspirazione, poiché la polvere di questo legno provoca in alcune persone reazioni allergiche. L’essiccazione richiede molto tempo ed esperienza. Problemi ad essa legati sono il formarsi di crepe, di deformazioni fino al collasso cellulare e di colorazioni marrone scuro. A causa del contenuto di acidi tannici possono formarsi delle macchie da blu scuro a nere se il legno umido viene a contatto con i metalli. In relazione al contenuto di acidi tannici, gli abituali processi di trattamento delle superfici non presentano difficoltà; per la verniciatura devono essere impiegati prodotti per il riempimento dei pori. Il durame è durevole contro i funghi (classe di resistenza 2).
Impieghi
La quercia è uno dei legni più pregiati per la costruzione di mobili, interni, serramenti, scale, ringhiere e rivestimenti soprattutto per esterni e per altri scopi particolari nelle costruzioni fuori e sottoterra. Spesso dipendente dalle mode, il legno di quercia rimane la prima scelta per i mobili massicci. Una parte non trascurabile è destinata alla produzione di parquet. Tradizionalmente viene impiegato nella costruzione di facciate e per le botti di barrique.
Informazioni storico-culturali
Sul versante meridionale delle Alpi, dove il castagno da millenni è di casa, il suo legno viene impiegato in edilizia, in viticoltura e per la costruzione di finestre e mobili. Le doghe delle botti in legno di castagno destinate all’invecchiamento del vino contengono troppo acido tannico, un po’ più della quercia. Per questo motivo un tempo si ricavava dal legno di castagno un estratto di tannino impiegato nella concia del cuoio. Nella produzione tradizionale dell’aceto balsamico, la fase di fermentazione centrale delle 5 necessarie, deve avvenire in botti di castagno. Ciò permette all’aceto di conferire alle pietanze i suoi aromi delicati e penetranti.
Informazioni generiche
I castagni portano i frutti solo dopo circa 20 anni. La pianta ha dimensioni medie, in popolamenti chiusi i fusti sono allungati e ben fogliati; le piante isolate hanno chioma ampia e fusto corto. Possono raggiungere un’età di parecchi secoli. Come specie arborea originaria dei paesi mediterranei il castagno richiede un clima mite, non troppo secco, “da vite”, tollerando tuttavia anche l’ombra. Il suo accrescimento è due volte superiore a quello della quercia. I marroni, ricchi in amido, rappresentavano, prima dell’introduzione della patata, il pane quotidiano per molte persone. I frutti essiccati venivano trasformati in farina e successivamente con essa veniva cucinato il pane. In alcuni luoghi i poveri avevano il permesso di piantare sui terreni pubblici dei castagni per uso personale.
Caratteristiche del legno
Il legno di castagno è per colore e struttura simile a quello della quercia, tuttavia da questo facilmente distinguibile per i raggi midollari non visibili ad occhio nudo. Si tratta di un tipico legno a porosità anulare, nel quale l’anello di vasi primaverili non si distingue in modo evidente. Il colore bruno è più delicato rispetto a quello della quercia.
Proprietà
Il legno di castagno è mediamente pesante (massa volumica secca 530 kg/m3) e possiede una durezza di Brinell di 18 N/mm2. Ha valori di ritiro contenuti ed una buona stabilità. Il legno è di difficile essiccazione, con marcata tendenza al collasso cellulare. La lavorabilità è buona, da buono a soddisfacente è anche l’incollaggio, facile la lucidatura. Il contatto con il ferro può produrre alterazioni cromatiche. Molto buona è la durabilità, il castagno si posiziona nella seconda classe.
Impieghi
Il castagno viene impiegato come legno da costruzione per interni ed esterni, per strutture a contatto con l’acqua ed imbarcazioni. Impiegato anche come impiallacciatura, per rivestimenti e parquet. In alcuni paesi viene utilizzato per le doghe delle botti.
Informazioni storico-culturali
Dai manici per lance, zappe e asce del neolitico, lo sviluppo ha portato oggi ai manici per martelli, picconi e badili. Gli artigiani esperti sanno che la fibratura dovrebbe essere longitudinale. Questo diminuisce il pericolo di spaccature longitudinali in conseguenza di violente sollecitazioni. Per la costruzione dei carri il legno di frassino, stabile ed elastico, era l’ideale. Questo materiale venne impiegato anche per le carrozzerie delle automobili, tuttavia, come nella produzione degli sci, è stato superato da tempo da altri materiali. E chi si ricorda ancora delle panche di legno dei treni con la curvatura ergonomica? È rimasta l’attrattività del legno chiaro per i mobili di pregio.
Informazioni generiche
La presenza di frassino nei boschi è scarsa (ca. l’1 %); nei boschi ripariali, in alcune zone, è invece relativamente elevata. Il frassino è da un lato un albero dei fondovalle e delle rive dei fiumi, dall’altro lo si rinviene in terreni umidi anche a quote più elevate fino a 1200 m. Cresce velocemente e raggiunge i 250 anni di età, nei boschi produttivi viene tagliato a 70 – 90 anni con diametri di 0,4 – 0,6 m.
Caratteristiche del legno
Il frassino è una specie legnosa a durame non differenziato o differenziato facoltativamente. I grossi vasi nel legno primaverile sono visibili ad occhio nudo. Insieme al colore chiaro essi ne facilitano il riconoscimento. Generalmente non c’è differenza di colore tra alburno e durame. Il “cuore colorato” che si sviluppa secondariamente è un carattere facoltativo. Nei frassini americani esso è uniformemente grigiobruno fino a bruno e chiaramente scolorito, mentre nei frassini europei è da grigiobruno fino ad oliva e spesso increspato. Di rado si forma una distribuzione di colore anulare in sezione trasversale che porta a delle striature colorate radiali. Per la somiglianza all’olivo (Olea europaea), suo parente botanico, i tronchi con disegno particolare vengono detti di frassino olivato. Questi raggiungono buoni prezzi per la sfogliatura.
Proprietà
Con una massa volumica secca di 670 kg/m3 il frassino appartiene ai legni più pesanti e duri (durezza di Brinell di 38 N/mm2). È tenace ed elastico. La sua lavorazione richiede un medio dispendio energetico, tuttavia è necessario fare attenzione alle differenze di durezza tra il legno primaverile e tardivo, soprattutto nel caso di anelli di accrescimento ampi con porzione di legno tardivo estesa. Il legno vaporizzato si piega, taglia e sfoglia facilmente. L’essiccazione è veloce e non produce difetti, tuttavia nel caso di essiccazione artificiale, si può perdere la tonalità chiara a scapito di un colore grigio indesiderato. Alla luce il legno bianco del frassino ingiallisce.
Impieghi
Il legno, chiaro, è particolarmente adatto per sfogliati decorativi, pavimenti (parquet), scalini, mobili in legno piegato. Per le buone proprietà meccaniche viene utilizzato per le attrezzature sportive (parallele, remi, spalliere), per gli attrezzi da lavoro (manici per martelli ed asce, scale a pioli), per la costruzione di utensili e di strumenti musicali (bacchette per percussioni). Il bel frassino marezzato turco ed ungherese (una forma di orniello, Fraxinus ornus L.) è molto apprezzato dai costruttori di mobili.
Informazioni storico-culturali
Fino ai tempi moderni cucchiai, bicchieri, piatti e scodelle di acero sono serviti a molti popoli come recipienti per cibi e bevande. Non essiccato, l’acero si adatta bene alla tornitura, una lavorazione meccanica arcaica; tuttavia a causa della scarsa durabilità del legno, si sono conservati pochi antichi manufatti.
Informazioni generiche
Tra le specie indigene solo l’acero montano e l’acero riccio hanno interesse per il settore forestale e quello del legno. Gli aceri crescono nei boschi misti e nei terreni agricoli, per cui una parte considerevole di essi non si trova nei boschi destinati alla produzione di legname, nei quali sono presenti con appena l’1 %. L’acero cresce inizialmente molto velocemente. Quello montano può vivere fino a 500 anni, l’acero riccio invece raggiunge al massimo i 150 anni. Il primo viene tagliato a partire da un diametro di 0,4 m, poiché all’aumentare delle dimensioni si possono formare delle colorazioni indesiderate.
Caratteristiche del legno
Macroscopicamente i limiti delle diverse zone di accrescimento sono spesso evidenziate da sottili zone scure di legno tardivo dai confini netti. L’acero montano è, tra i nostri legni, uno dei più chiari. Con la luce il suo colore vira verso il giallobruno. In piante vecchie si può avere il durame differenziato. Nonostante la colorazione di fondo quasi bianca, il legno proveniente da uno stesso fusto può mostrare contrasti chiari e scuri prodotti dalla diversa riflessione della luce; tale carattere è osservabile in particolare sulle impiallacciature. Esso è originato dal diverso orientamento delle fibre rispetto al piano di taglio. Sulle superfici tangenziali sono riconoscibili ad occhio nudo i fusi rosati o bruno pallidi dei numerosi raggi che ne ravvivano il disegno. Sulle superfici radiali il disegno è caratterizzato ancora dai raggi, simili a quelli del faggio, ma più piccoli. In tutti gli aceri è caratteristica la frequente presenza della fibratura ondulata. Ciò crea il particolare effetto ottico della tessitura rigata. La pregiata tessitura ad occhio di pernice (occhiolinatura) è presente solo nell’acero da zucchero.
Proprietà
L’acero montano è un po’ più leggero dell’acero riccio, 590 kg/m3 di massa volumica secca il primo, 620 kg/m3 il secondo. La durezza di Brinell è compresa tra 27 e 29 N/mm2. Il legno è difficilmente fendibile, la sua lavorazione è problematica. Il legname di tutti gli aceri si taglia e si sfoglia facilmente, la resistenza a flessione è buona nel caso di fibratura diritta. In particolare l’acero montano è adatto ad essere fresato, tornito, perforato ed intagliato. Il suo legno si può impregnare bene e può essere sottoposto a tutti i processi di trattamento delle superfici. Durante l’essiccamento si deve evitare di mantenere a lungo l’umidità ad elevate temperature, poiché ciò può portare alla formazione di colorazioni indesiderate. Per il legno tagliato da accatastare si dovrebbero utilizzare piccoli listelli e si dovrebbero lasciare sufficienti spazi vuoti per una buona ventilazione della catasta. Il legno di acero non è durevole (classe di durabilità 5), è ben impregnabile ed attaccabile dai tarli (Anobium).
Impieghi
Il legno di acero è adatto per impiallacci decorativi, sfogliati (compensati), mobili, pavimenti (parquets e tavole) e scalini. Viene impiegato nella costruzione di strumenti musicali a fiato e per il fondo degli strumenti ad arco. Altri campi di impiego sono i giocattoli per bambini, gli utensili da cucina (cucchiai, taglieri, ecc.), il legno da intaglio e le sculture.
Informazioni storico-culturali
Per sfuggire ad Ade, il dio dell’oltretomba, la ninfa Leuke si trasformò in un pioppo bianco. Ora questo albero si trova sulla soglia del mondo sotterraneo, la fonte di Mnemosine. Un tempo, negli inverni più difficili, la corteccia dei pioppi veniva masticata cruda come alimento. Il legno tenace e leggero era il materiale ideale per produrre zoccoli – fossero quelli olandesi, tedeschi o italiani. Per gli stessi motivi nel XIX secolo esso veniva posato come strato di usura sulle carreggiate dei ponti sospesi.
Informazioni generiche
Tra tutte le specie nostrane il pioppo è quello con la crescita più veloce. Accanto alle 3 specie nostrane – il pioppo nero, bianco e tremulo – esistono numerose varietà coltivate. Il pioppo gatterino, ad esempio è un ibrido tra pioppo bianco e tremulo; il pioppo cipressino è una forma particolare di pioppo nero e si riproduce solo per via vegetativa. Gran parte del legno di pioppo da opera deriva dalle varietà coltivate. Esse hanno già a 30 – 50 anni dimensioni adatte all’utilizzo. L’età massima raggiunta dal tremulo è di 100 anni, quella del pioppo nero e bianco invece di 400 anni.
Caratteristiche del legno
Il limite degli anelli annuali, generalmente molto ampi, è marcato da una fascia di legno tardivo densa e sottile. Il numero e la dimensione dei vasi varia poco all’interno dell’anello, cosicché legno primaverile e tardivo non sono facilmente distinguibili. Si tratta di un legno molto omogeneo con scarsa tessitura. Sulle sezioni longitudinali i pori sono riconoscibili come sottili scanalature.
Proprietà
Il pioppo tremulo è, con una massa volumica secca di 450 kg/m3, il legno più pesante tra i pioppi, i quali invece appartengono alle specie nostrane con legno più leggero (massa volumica secca di 410 kg/m3). Il legno è molto tenero (durezza di Brinell di 10 – 11 N/mm2), ma tenace e si essicca da discretamente bene a bene. La lavorabilità è buona, tuttavia a causa della frequente presenza di legno di reazione, con la piallatura si possono formare superfici ondulate. Si vernicia e lacca bene, ma è difficilmente levigabile. Questo legno è molto attaccabile da funghi ed insetti (classe di durabilità 5). L’impregnabilità è scarsa, buona solo nell’alburno.
Impieghi
Un tipico campo d’impiego del legno di pioppo è la produzione di fiammiferi ed imballaggi (cassette per la frutta, cesti, ecc.). Dai tronchi si ricavano sfogliati, che successivamente vengono tagliati in varie misure. Una parte del legno di pioppo giunge alla produzione di compensati, la parte maggiore funge da legname per l’industria nella produzione di cellulosa e dei pannelli truciolari. I tronchi marezzati, in particolare quelli del pioppo nero, vengono trasformati in ricercati impiallacci pregiati.
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